
Una volta, quando guarì un cieco, Gesù “sputò in terra, fece del fango con la saliva e ne spalmò gli occhi del cieco, e gli disse: Va’, lavati nella vasca di Siloe […]. Egli dunque andò e si lavò, e tornò che ci vedeva.”[1]
Questo gesto ha sempre attirato la mia attenzione. In altre occasioni, le Sue parole o il prodigioso tocco della Sua mano protettrice furono sufficienti a guarire i fedeli. Però, in questa circostanza, Egli fece del fango con del terriccio e con la Sua propria saliva per poi spalmare questo balsamo guaritore sugli occhi dell’umile e fedele uomo cieco, il quale, dopo esserseli lavati, fu in grado di vedere per la prima volta nella sua vita fino ad allora buia.
Possiamo imparare qualcosa da questo evento segnato dalla misericordia. La Sua parte (la saliva) e la nostra (il terriccio) combinate creano un fango curativo che aiuta gli altri a ottenere una visione spirituale della propria vita che li cambierà in meglio. Assieme al Signore, noi siamo parte di quel fango che permette ai Suoi figli di vedere come il Signore vede loro.

Nella storia, Gesù chiese: “Credi tu nel Figliuol di Dio?”[2]. Questo uomo nuovo, adesso benedetto con nuove opportunità nella sua vita, rispose: “Signore, io credo. E gli si prostrò dinanzi”[3].
Noi non possiamo saperlo, ma è molto probabile che la vita di quest’uomo sia cambiata completamente quando acquistò la sua vista fisica e anche la sua vista spirituale, e che consacrò la propria vita all’emulare il Signore Gesù Cristo servendo il suo prossimo.
Quella di non tenersi per sé le benedizioni ricevute ma di condividerle con tutti coloro che sono disposti ad ascoltare e a riceverle è una caratteristica degli umili discepoli di Gesù Cristo. Questi sono individui che cercano di fare il bene e di condividere l’amore del Salvatore che ricevono dalla mano del loro Maestro.
Un giorno di pioggia, io, la mia amata moglie, Elisa, e la nostra figlioletta, Beatriz, eravamo in auto e stavamo imboccando l’autostrada, quando vedemmo una donna anziana, minuta e fragile, che camminava sul bordo della strada. La pioggia torrenziale le aveva inzuppato i vestiti leggeri. Stavamo andando troppo veloci per poterci fermare, ma fu sufficiente scambiarci un’occhiata, e facemmo inversione il prima possibile. Quando la raggiungemmo, fermammo l’auto e la mia dolce moglie corse a prestare soccorso alla povera donna mentre io chiamavo la polizia. La facemmo accomodare nell’auto, l’asciugammo e l’avvolgemmo in una coperta calda. Le promettemmo protezione e sicurezza. Rimanemmo con lei fino all’arrivo di una pattuglia della polizia, e dopo aver fatto qualche domanda gli agenti la presero sotto le loro cure. Espressero la loro gratitudine per ciò che avevamo fatto per questa brava donna che vagava con viso triste per un posto pericoloso.
Quando riprendemmo il nostro viaggio, eravamo grati al Signore per averci permesso di essere le Sue mani e di condividere anche con questa donna sola la stessa attenzione e la stessa gentilezza che Egli riversa su di noi ogni giorno.
Quando noi facciamo la nostra parte, il Signore fa la Sua. Egli ci nobilita e ci eleva su vette spirituali inimmaginabili. Quando stringiamo sacre alleanze con il nostro Padre Celeste, Egli ci vincola in una maniera speciale che ci permette di attingere al potere dell’Espiazione di Gesù Cristo. “Nostro Padre vuole un rapporto più profondo con tutti i Suoi figli e le Sue figlie, ma la scelta è nostra. Quando scegliamo di avvicinarci di più a Lui tramite un rapporto di alleanza, questo Gli permette di avvicinarsi di più a noi e di benedirci più pienamente”[4].
Vi prego e vi invito a far sì che possiamo essere quel terriccio che Lui usò per guarire. Rendo testimonianza del fatto che Gesù Cristo è il grande Guaritore della nostra anima. Che la nostra parte possa sempre essere congiunta alla Sua, così che possiamo diventare un tutt’uno con Lui ed essere “simili a Lui”[5].
Nel nome di Gesù Cristo. Amen.
[1] Giovanni 9:6–7.
[2] Giovanni 9:35.
[3] Giovanni 9:38.
[4] “Rivestitevi del Signor Gesù Cristo”, J. Anette Dennis, conferenza generale di aprile 2024.
[5] Moroni 7:48.