Quattro anni fa, quando mio padre è morto, ho vissuto una delle esperienze più difficili della mia vita. Ricordo con estrema chiarezza la sensazione di impotenza, di shock e di orrore che mi ha invaso la mente e il cuore nell’attimo in cui mi sono resa conto che mio padre non sarebbe più stato con noi.
Ho improvvisamente messo in discussione tutto quello che pensavo di sapere sul piano di salvezza. Mio padre non era membro della Chiesa, quindi ho iniziato a chiedermi se la vita finisse con la morte o se le famiglie potessero stare insieme per sempre. Mi sono inginocchiata molte volte in preghiera per ricevere conforto e risposte alle mie domande sincere. Ho cercato le risposte nel Libro di Mormon e fra gli insegnamenti dei profeti. È stata una ricerca lunga e meravigliosa. Sentivo il cuore calmarsi un po’ ogni giorno. Sentivo la presenza del mio Salvatore, proprio lì accanto che mi abbracciava, mi sosteneva e mi camminava a fianco. Sentivo il cuore colmarsi di speranza e di fede. Quell’esperienza mi ha lasciato la certezza che ciò in cui credevo era vero!
So che Gesù Cristo ci sarà sempre per ascoltarci e confortarci. Egli è sempre disponibile, ma se apriamo il cuore nei momenti di difficoltà o di tristezza, possiamo sentire la presenza di Gesù Cristo in modo molto speciale. Ho imparato anche ad amare la mia famiglia e a dimostrarglielo. Grazie alla fede e a un cuore sincero, so che possiamo sentire che il nostro cuore affranto guarisce e si intenerisce a opera di Cristo, il Principe della Pace.
“Quando gli affanni ci affliggono, quello è il momento di rafforzare la nostra fede in Dio, di lavorare duramente e di servire gli altri. Sarà allora che Egli guarirà il nostro cuore affranto. Riverserà su di noi pace e consolazione. Questi doni meravigliosi non saranno distrutti neanche dalla morte”.
Russel M. Nelson, 'Gesù Cristo, il Sommo Guaritore'