Messaggio dei dirigenti di area  

Essere uno in Cristo

parents with 3 kids reading and laughing together
Elder Pokhylko
Anziano Kyrylo Pokhylko, Ucraina  Settanta di area, Assistente della presidenza di area Europa Nord

Il bellissimo inno della Chiesa “Poiché io ho molto avuto” (1) insegna a tutti noi che il Signore vuole che siamo uniti e che ci aiutiamo a vicenda con quanto siamo stati benedetti dal nostro amorevole Padre Celeste. Quando lo facciamo, stiamo tenendo fede al meglio alle alleanze del tempio che abbiamo stipulato con Lui. L’apostolo Paolo insegnò: “Benedetto sia Iddio, il Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre delle misericordie e l’Iddio d’ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra afflizione, affinché, mediante la consolazione onde noi stessi siam da Dio consolati, possiam consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione” (2). Quale grande benedizione è poterci sostenere gli uni gli altri ed essere uno in Cristo. Insieme possiamo realizzare molto più di quanto non possiamo fare da soli.   

Essere uno in Cristo vuol dire studiare le Sue parole insieme in chiesa. Siamo tutti diversi, con doni, capacità, esperienze di vita e trascorsi diversi. In queste differenze, possiamo trovare forza quando ci concentriamo sul Salvatore e sui Suoi insegnamenti mentre siamo riuniti insieme e impariamo dalle Scritture. Lo Spirito Santo lavora insieme a noi individualmente quando siamo disposti a imparare e ad arricchire la nostra esperienza spirituale adorando il Signore insieme.    

Essere uno in Cristo vuol dire condividere la nostra testimonianza e studiare le Scritture insieme a casa, in famiglia. I figli hanno tutto il diritto di ascoltare le testimonianze dei loro genitori, condivise in un ambiente informale e amichevole. Hanno bisogno di sapere che i loro genitori sanno che il Salvatore vive e che guida la Sua Chiesa. Mariti e mogli meritano di ascoltare spesso le testimonianze del proprio coniuge, per poter rafforzare la fede l’uno dell’altra. Impariamo da Nefi: “E noi parliamo di Cristo, gioiamo in Cristo, predichiamo il Cristo, profetizziamo di Cristo e scriviamo secondo le nostre profezie affinché i nostri figlioli possano sapere a quale fonte possono rivolgersi per la remissione dei loro peccati” (3).    

Essere uno in Cristo vuol dire fare gli uni per gli altri ciò che fece il Salvatore. Dalle Scritture impariamo che ogni volta che aiutiamo qualcuno a fare qualcosa per avvicinarsi al Salvatore, anche noi a sua volta ci avviciniamo a Lui. In tutto il nostro impegno nel ministero, quando andiamo ad aiutare qualcuno o quando nelle nostre case, da soli o in famiglia, preghiamo il Padre Celeste in favore di qualcuno, saremo benedetti con lo Spirito, ci avvicineremo al Salvatore e saremo più vicini gli uni agli altri come Suoi figli e Sue figlie. Nefi ci ha insegnato una lezione importante su come possiamo sostenerci a vicenda quando non ci troviamo insieme ma continuiamo a preoccuparci del benessere materiale e spirituale gli uni degli altri. Ecco cosa disse: “Prego continuamente per loro di giorno, e i miei occhi bagnano il mio guanciale di notte, a causa loro; e grido al mio Dio con fede, e so ch’egli udrà il mio grido” (4). Il Padre Celeste ama coloro che aiutano i Suoi figli e li benedirà con ancora più opportunità di prendersi cura del prossimo.   

Siamo uno in Cristo quando veniamo in chiesa la domenica e prendiamo il sacramento, quando condividiamo la nostra testimonianza del Salvatore e del Suo vangelo restaurato, e quando andiamo al tempio e prendiamo parte alle ordinanze del tempio e ci serviamo a vicenda. Siamo uno in Cristo quando “pensiamo Celeste” gli uni degli altri, sforzandoci di vedere il meglio in ognuno ed essendo consapevoli che il Signore può aiutare chiunque a venire a Lui, aiutarlo a cambiare, se la persona è disposta a provare quel possente mutamento.  


  1. Inni de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, “Poiché io ho molto avuto”, 133 

  1. 2 Corinzi 1:3–4 

  1. 2 Nefi 25:26 

  1. 2 Nefi 33:3